FAMILY DAY 2024 AL BEATO SANTE – “NEI BOSCHI MISTERIORI RIPETONO ECCHEGGIANTI ….”

8-9 giugno 2024

….. Gli accenti melodiosi dei nostri lieti … canti”, risate, grida e tanto altro ! Con questo spirito abbiamo vissuto sabato 8 giugno, attorno ad una lanterna, il fuoco serale tra capi, rover e scolte, in preparazione dell’indomani, 9 giugno, giornata delle famiglie dei nostri ragazzi e ragazze!

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TUTTO CON IL GIOCO, NIENTE PER GIOCO!

Questo è il motto che ha accompagnato il BPDay di Gruppo 2024 qui a Calcinelli, dove tutte le Unità di sono riunite per partecipare insieme alle BPDIADI !!

Così tutti i ragazzi si sono ritrovati nei parchi del quartiere Paradiso, per scendere in campo, per giocare e non stare a guardare!

Ricevuto un colorato fazzolettone, le squadriglie Jamboree, che rappresentavano i vari popoli del mondo, si sono riunite per giocare e cosi lanciare un simbolico messaggio di PACE E FRATELLANZA tra le nazioni! Del resto si sa, non c’è niente di più serio di un gioco!!

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Un’uscita toccante e forte: le testimonianze di…

15/16 febbraio 2020 – Longiano (FC)

15 e 16 febbraio: si prende e si parte! La destinazione, questa volta, non viene svelata. Così, appena scese dalle macchine le ragazze vengono accolte da Emanuela, un’operatrice che le introduce a quello che sarà questa esperienza: due giorni di Servizio nei confronti degli ospiti della comunità terapeutica di Balignano. Questa grande famiglia fa parte della Associazione Papa Giovanni XXIII che, fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi, si impegna per contrastare l’emarginazione e la povertà, in questo caso rivolta a ragazzi tossicodipendenti.
Dopo un gioco di presentazione reciproca e una descrizione di quello che è il percorso che porta gli ospiti ad una nuova vita, le Scolte hanno avuto l’opportunità di ascoltare la potente testimonianza di S., una ragazza della comunità che racconta le fragilità che l’hanno portata ad una deviazione, ma sopratutto il coraggio di superarle per scrivere un nuovo capitolo della sua vita. 
A cena, l’incontro con gli altri 19 ragazzi che vivono in questa preziosa struttura: ancora una volta, racconti, domande e sorrisi! Alla sera, il fuoco serale preparato dalle Scolte accende ulteriormente il divertimento con i ragazzi. 
Al mattino, il servizio del Fuoco si concretizza nella partecipazione alla vita quotidiana degli ospiti, attraverso mansioni di cucina, sistemazione degli spazi comuni e pulizia delle camere: questo stralcio di vita quotidiana condiviso permette ancora una volta di arricchire lo scambio! 
Dopo la S.Messa insieme alla Comunità, la giornata si conclude con la condivisione in presenza di Emanuela, che accoglie le domande e trasmette il profondo senso umano dietro il progetto della fondazione. 
Che l’uscita sia stata vissuta a pieno lo si riconosce dai dialoghi e dagli sguardi delle ragazze, che sgretolano quel muro di stereotipi a cui i ragazzi sono purtroppo abituati. Ma in particolare modo, lo si riconosce da ciò che le ragazze si portano a casa. Ecco perché ora voglio dar voce a ognuna di loro! 

“È stata un esperienza bellissima, ma c’è una frase che mi ha colpito più di tutte. Questa mattina parlando con D., lei mi ha detto “spesso mi chiedo cosa pensano le persone NORMALI”. Mi è subito risuonata questa parola nella testa. Si può davvero dare una definizione a “persona normale”? Cosa c’è di diverso tra me e loro? Secondo me nulla, solo una scelta sbagliata, che ha portato ad una strada più difficile, un percorso che richiede più coraggio e più costanza per riprendere la giusta rotta.”
Chiara Ciacci

“Dopo aver vissuto questi due giorni con i ragazzi della comunità di Balignano (e che ragazzi!), Io dico che ognuno deve sempre sentirsi responsabile non solo di se stesso, ma soprattutto degli altri (iniziando in FAMIGLIA), per valorizzarli e farli sentire sempre a proprio agio… semplicemente per farli sentire AMATI!!
È importante anche dare valore alle cose semplici della vita, e da quelle ripartire in caso di smarrimento” 
Vittoria Rossi

“È stata un’esperienza breve ma intensa. Mi ha stupito la domanda che si è posta S., perché comunque penso che anche se ci possiamo definire brave ragazze anche noi in fondo ci possiamo rivelare fragili e avere delle “tentazioni”… una testimonianza come la sua ci fa capire come e perché dire no. Sicuramente mi porterò dentro tutte le loro esperienze di vita e il loro coraggio.” 
Sofia Ceramicoli

“È stata un’esperienza che mi ha fatto riflettere e che mi ha aperto gli occhi; a volte ci si rende conto che cose che per te possono sembrare banali per altri non lo sono affatto. Ammiro il coraggio di tutti i ragazzi che stanno provando a dare una svolta alla loro vita per se stessi e per i loro cari, ricominciare richiede una grande forza. Mi sono veramente divertita e spero in un secondo incontro.”
Giulia Capodagli

“Pur avendo vissuto quest’uscita solo in parte, devo dire che sono tornata a casa con un certo senso di dispiacere da un lato, ma di profonda serenità dall’altro per i bei e profondi momenti condivisi con voi, S. e tutti ragazzi della comunità: la possibilità di poter vivere queste esperienze credo sia uno dei veri motivi per cui lo scoutismo continua ad essere parte integrante della mia vita… Conoscere l’ALTRO è davvero sempre l’arricchimento più prezioso.
Grazie” -Chiara Rondina

“È stata un’esperienza unica e divertente. Mi ha fatto riflettere molto sul fatto che nella nostra vita non c’è niente di scontato, come una famiglia. Poi mi ha fatto pensare che quel mondo non è poi così lontano da noi e mi ha colpito anche la forza e determinazione con cui cercano di ricominciare con la propria vita.”
-Benedetta Barone

“Per me è stata la prima volta per un’esperienza in comunità, e sono felice di aver partecipato proprio perché stando a contatto, parlando e scambiando risate con quelle persone mi ha trasmesso quanto sia importante il dono della vita che Dio ci ha dato; loro hanno avuto la forza, nonostante la scelta sbagliata, di riprendere in mano la loro vita, riprendere in mano quel dono che gli era stato fatto. Li ammiro tantissimo e mi piacerebbe tanto riandarci. Mi ha fatto molto riflettere a pranzo su quanto sia importante non giudicare o criticare nessuno… perché oggi giorno è così presente questo fatto, una cosa che può comunque dare un sacco di dolore; ma se tu li conosci ci parli non c’è nessuna differenza che ti distingue e siamo tutti uguali, alla fine io stessa tante scelte sbagliate ho fatto nella mia vita è proprio per questo non ho nulla di più. Questo penso io”
Giulia Andreoni

“È stata un’esperienza assolutamente unica e potente. Ho capito che per quanto una realtà possa momentaneamente sembrarci lontana per le nostre esperienze di vita, in realtà c’è sempre una storia da ascoltare, c’è sempre una persona da scoprire che ci può lasciare davvero tanto. Sono molto grata di aver potuto ascoltare la testimonianza di Silvana, che con tanta umiltà ha messo a nudo la sua vita, la sua sofferenza e le sue fragilità. Penso che non sia da tutti riuscire a raccontare la propria storia con delle estranee, ed è anche così che si dimostra un grande coraggio.” 
Linda Carloni

“Come la Rondi sono andata via con un po’ di dispiacere per aver vissuto solo in parte questa magnifica esperienza. Sono ritornata casa molto arricchita perché sono riuscita a vedere con una diversa prospettiva L’IMPORTANZA di una scelta…seppur quotidiana. Ma ciò che mi ha sbalordito che però queste conseguenze sono nate tutte da fragilità, da mancanze di punti di riferimento, cose umane, non sono dal desiderio di fare qualcosa di nuovo tanto perché mi va.
Mi ha insegnato che molte volte prima di guardare la scelta di una persona non bisogna dare per scontato che c’è molto di più dietro… c’è pure sempre il suo lato imperfetto da essere umano” 
Lucia Tombari.

“Per concludere, non nego che anche per me questa manciata di ore passate in Comunità mi hanno donato molto più di quanto avrei potuto immaginare. Un’ospite della comunità ci ha chiesto: ‘ma a che serve a delle brave ragazze ascoltare questa mia testimonianza?’ Una domanda sensata. Eppure soffermandomi qualche minuto ho pensato che i temi affrontati in questi giorni sono andati ben oltre lo specifico uso di droghe. Si è parlato di storie di sofferenza, ma sopratutto di amore; di ferite, ma anche e sopratutto di coraggio. Storie che fanno tornare a casa grate, più consapevoli di quanto sia importante amarsi e farsi amare, e più sereni nel pensare che c’è sempre una seconda possibilità, qualsiasi sia la strada ‘sbagliata’ intrapresa. Se non è questa, l’arte di ricominciare…alice

Alice
CF

Il mercatino di Natale raccontato da tre partecipanti diversi

Calcinelli di Colli al Metauro – 16/12/2018

1-Presentati
V = Sono Vittoria, una scolta semplice del Fuoco Girasole e un membro del Gruppo Calcinelli 1 da ormai tanti anni. In Riparto mi è stato dato come nome di totem “Falco Curioso”

E = Ciao sono Enrico, Cinghiale Curioso, Aiuto Capo Riparto del Riparto Santa Croce

A = Alice, Scoiattolo pacifico – RS

2-Cosa ti ha spinto a partecipare con la tua Unità a questo incontro?
V = Quest’anno ho partecipato con molto entusiasmo all’autofinanziamento in occasione dei mercatini di Natale assieme alla Direzione e ai Rover: è stata un’esperienza molto piacevole, che ci ha permesso di lavorare più uniti come Gruppo e ci ha dato la possibilità di mostrare alle persone che cosa siamo in grado di fare con collaborazione ed impegno.Mi sono sentita in dovere di dare il mio contributo sia per la preparazione del mercatino, che durante il mercatino stesso perché penso di essere abbastanza matura per fare la differenza all’interno del Gruppo. Quando qualcosa riesce bene e tu hai contribuito al successo fino alla fine, ciò crea tanta soddisfazione!

E = Quando il clan ci ha parlato dell’attività del mercatino ho subito accettato poiché avevo già partecipato l’anno precedente e perché il lavoro svolto sarebbe andato a “fare cassa ” per il Clan.

A = la volontà di mettersi in gioco.


3-Come è stato mangiare lungo la Flaminia su una costruzione da campo?

V = Non ho potuto partecipare

E = Stupendo, forse per le persone con cui stavo mangiando o forse per le costruzioni, ma ad un certo punto mi è sembrato di essere ad un campo, e tutti i problemi sono svaniti.

A = Ho subito pensato che la nostra comunità di Calcinelli poteva avere una vetrina insolita dello scoutismo. Normalmente ci vedono in attività con i più piccoli oppure organizzare cene/pranzi aperti alla comunità; questa volta, noi Capi, abbiamo pensato al nostro Gruppo sfruttando lo strumento del mercatino, supportando e sopportando i ragazzi dai 16 ai 21 anni, Clan e Fuoco che hanno partecipato con giochi e vendita di brulé, castagne e cioccolatini.


4-Qual è stata la cosa più strana che ti hanno detto durante la giornata?

V = Detto, nulla ma un mimo mi è venuto incontro per stringermi la mano e successivamente ha tentato di rubare uno dei sacchetti di mele dedicati alla preparazione del vin brulé.

E= Nel corso della giornata abbiamo interagito con adulti e bambini di tutte le età. L’episodio più insolito è capitato quando una signora ha chiesto allo stand delle castagne e del vin brulé se si potessero acquistare anche i dolci e le torte, confondendoci evidentemente con lo stand di MasterChef che si trovava poco più avanti.

A = “Potevate preparare un panino con la salsiccia anche per noi esercenti con il gazebo”. Ammetto che qualche piatto di fagioli è stato lasciato anche a chi era di passaggio… Potrebbe essere un’ottima idea per il prossimo anno!

5-Come hai vissuto lo spirito di Gruppo oggi?
V = Collaborare tutti insieme nel nostro stand ha sicuramente avuto degli effetti positivi sul nostro affiatamento: ci siamo fatti due risate nel guardare gli uomini utilizzare le mogli come riferimento per capire a che altezza fosse appeso il prosciutto e ci ha fatto piacere anche vedere i bambini divertirsi con i nostri giochi.

E = Oggi specialmente ha avuto senso la parola “comunità” , grazie alla collaborazione avuta tra Rover e Scolte e alla partecipazione dei vari RS il gruppo scout è divenuto molto più affiatato.

A = Lo spirito di Gruppo si è sentito fin da prima, dall’organizzazione. Come ho vissuto il momento? Con estrema felicità, soddisfazione di quanto è stato realizzato in base agli obiettivi prefissati e curiosità verso la Branca Rossa che ho visto per la prima volta in azione.

6-Cosa diresti a chi non c’era?
V = Voglio dire a tutti coloro che non erano presenti per vari motivi che quest’esperienza non è stata meno preziosa di altre, anzi, è proprio dalle piccole cose che derivano grandi tesori; ogni occasione persa non ricapiterà più e perciò dobbiamo fare tutto il possibile per non farcela sfuggire.

E= A chi non c’era direi che si è perso una giornata bellissima, che nonostante l’impegno fisico e organizzativo sa regalare emozioni uniche e che non deve assolutamente mancare il prossimo anno.

A = Spero che lo spirito sia arrivato a chi non c’era tra video e foto pubblicati sui canali social, in realtà non ho dubbi, è arrivato! Sarei più curiosa di sentire cosa dicono gli assenti.

7-Fai una saluto a chi ti sta leggendo
V = Saluto tutti augurando un sereno Natale e un buon 2019; spero che questo mercatino sia piaciuto anche a voi!

E = Un saluto a tutti i lettori

A = Ci si vede alla Veglia di Natale con la super Pattuglia/Equipe Servizio!! Buona Strada!

Vittoria, Enrico e Alice

Un racconto emozionante della tradizionale USCITA DEI PASSAGGI

Prelato, 13-14 ottobre 2018

Sabato 13 ottobre. Uniforme indossata, ultimo e rapido controllo allo zaino, scarponi allacciati e si partiva! Come da programma alle 15.15 (precise!) il Fuoco Girasole era raccolto alla fermata dell’autobus, pronto a dare inizio ad una delle uscite più importanti dell’anno… I Passaggi.

Come a tutte le uscite che si rispettino, parlando della leggerezza, o meglio della pesantezza dello zaino, ognuna di noi scoprì che aveva dimenticato qualcosa, ma nemmeno questo poteva fermarci. L’entusiasmo era contagioso e la voglia di partire e iniziare un nuovo anno insieme ci accumunava. Scese dall’autobus notammo che appesa ad un ramo lì vicino c’era una lettera ed era indirizzata proprio a noi. Incuriosite iniziammo subito a leggerla, avide di scoprire il mittente. Ma non fummo così fortunate… La lettera non era firmata. Ciò che riuscimmo a capire era che si trattava di una Scolta, che come tante altre, al primo anno di questa nuova esperienza comunitaria, si poneva diversi interrogativi ed esponeva qualche titubanza ed incertezza. Domande e dubbi, che ognuna di noi si era posta almeno una volta dall’inizio del proprio percorso in Fuoco e che ora, al principio di un nuovo anno, diventavano ancora più attuali e condivisi. 
Ma non ci lasciammo scoraggiare da questo mistero, anzi eravamo ancora più desiderose di scoprire chi fosse questa misteriosa persona. Dunque, zaini in spalla, cartine alla mano e pronte per raggiungere la nostra meta: il Prelato! 
Durante il cammino, accompagnato dalle nostre numerose chiacchere nonostante la salita, trovammo, ad un certo punto, un’altra lettera. Il mittente era sempre lo stesso, ma anche questa volta non rivelava la sua identità. Raccontava dei suoi anni come Scolta Viandante, delle route vissute, del suo primo anno di servizio in branca… Insomma il mistero si infittiva sempre più! Ognuna aveva le proprie congetture, ma ancora era troppo presto per esserne certe. 

Tutto iniziò ad essere più chiaro dopo la terza lettera, piano piano tutte le piccole informazioni disseminate iniziarono a prendere il loro posto. Ma la notizia più entusiasmante fu che questa persona aveva accettato di diventare Aiuto Capo Fuoco!! D’ora in poi ci avrebbe accompagnato nel nostro percorso. Non doveva essere molto lontana, non restava che andare a cercarla. Fu così che demmo il nostro benvenuto in Fuoco a…… alla Rondina! Fu veramente una sorpresa per tutte. Ovviamente non mancarono frasi del tipo: “Avevo capito che era lei!” E anche: “La Rondina?! Ma mi fa strano, è stata la mia Capo Riparto!”

Fu in questo clima gioioso che, una volta arrivate al Prelato, piantammo le tende e ci preparammo per la cena. Ogni equipe aveva pensato ad una portata della cena ed il risultato era un menù che comprendeva antipasto, secondo, contorno e anche un delizioso dolce. 

Come da “tradizione”, il dopo cena fu tutto dedicato a preparare al meglio la salita al Fuoco delle nuove Scolte Semplici. Tra la scelta del luogo perfetto, le prove dei canti, e la disposizione del cotone secondo le precisissime istruzioni di Chiara Falcioni, arrivò il momento atteso: l’arrivo in Fuoco delle nuove Scolte Semplici, e per la precisione di Aurora, Vittoria e Giulia!
Inutile aggiungere che ogni volta questo “rito” è profondo, carico di emozioni e rievoca i momenti e le immagini della propria salita al fuoco, quando ciascuna di noi è entrata a far parte di questa comunità. 

Dopo la cerimonia, il resto della serata trascorse con dolcetti, strani e bizzarri racconti personali e tante risate davanti ad un fuocherello, creando fin da subito un buon clima di conoscenza e d’amicizia. 

La mattina successiva, dopo una colazione tutte insieme, come di consuetudine in questa uscita, ci dividemmo: ognuna alle rispettive Branche. Le Scolte Viandanti si apprestarono a correre, chi dalle Coccinelle, chi dalle Guide, mentre invece le Scolte Semplici con la propria staff. 

Ci ritrovammo di nuovo insieme per il momento conclusivo: la Messa di Gruppo, l’assegnazione di nuovi incarichi ad alcuni Capi e poi le immancabili foto! 

Nonostante questa uscita, “l’uscita dei Passaggi”, sia ormai una costante per noi scout, soprattutto per chi ha un po’ di anni di esperienza alle spalle, ogni anno si carica di qualcosa di nuovo, ogni anno è una nuova e bellissima esperienza che segna l’inizio di una nuova avventura da vivere insieme. 

Buona strada a tutti!

Linda Carloni
ACR

Fuoco Girasole alla Route estiva

Parco delle Foreste Casentinesi – 28/31 luglio 2018

Dal 28 al 31 luglio, noi Scolte del Fuoco Girasole abbiamo trascorso la nostra route estiva in Toscana, nel Parco delle Foreste Casentinesi, esperienza bella e allo stesso tempo faticosa… ma la fatica aiuta a crescere! Colma di emozioni, sensazioni e spunti di pensiero.

Il tema principale di questa Route è stato l’albero e con ogni parte di esso, partendo dalle radici fino ad arrivare alle foglie, abbiamo avuto modo di riflettere relazionando il ruolo che ha ogni elemento con la nostra vita di tutti i giorni.

Il primo giorno, dopo aver pranzato, abbiamo intrapreso il nostro primo sentiero, ricco di panorami mozzafiato e di boschi quasi incantati. Qui abbiamo trascorso tutto il pomeriggio, infatti alla nostra meta ovvero il Sacro Eremo di Camaldoli siamo arrivate quasi verso sera, dove siamo state accolte per la notte dai Frati dell’Eremo. 

Il giorno dopo, dopo esserci rifocillate, eravamo pronte e cariche per un nuovo cammino che ci stava aspettando, e che ci avrebbe portate a Badia Prataglia
Nonostante qualche errore di percorso per colpa dei cartelli segnaletici della sentieristica, siamo riuscite ad arrivare sane e salve nel camping, dove qui abbiamo fatto diverse attività e abbiamo cenato con una grigliata!

Il terzo giorno, dopo aver fatto colazione, ci siamo addentrate nel percorso successivo, un percorso abbastanza lungo e faticoso che ci ha tenute impegnate quasi tutto il giorno, ma che è stato vissuto a pieno in ogni suo aspetto. 
Arrivate all’arrivo, ovvero Rimbocchi, abbiamo avuto la fortuna di poter fare un bel bagno nel fiume così da rinfrescarci, e successivamente, dopo cena, noi Scolte Semplici (al primo anno del cammino di Fuoco), abbiamo avuto l’opportunità di poter firmare la Carta di Fuoco, cerimonia che ci ha regalato delle emozioni importanti.

L’ultimo giorno, forse è stato il giorno più faticoso, giorno che ci ha messo alla prova sia fisicamente che mentalmente, un giorno che però ci ha fatto crescere e fatto capire anche i nostri limiti e la nostra forza di volontà e che ci ha portato al Monastero di La Verna, in un piccolo borgo che si trova in cima ad una parete rocciosa. 

In conclusione, questa esperienza, posso dire che ci è servita molto per esprimerci, farci conoscere meglio e per apprezzare tutto ciò che normalmente non apprezzeremmo. 

Elena
Limpida farfalla

Uscita Regionale Rover e Scolte – parliamo di FELICITA’

3/4 marzo 2018 – Prelato Alto di Fano (PU)

Nei giorni 3 e 4 marzo abbiamo partecipato all’Uscita Regionale Rover e Scolte.

Aveva appena finito di nevicare dopo una settimana, quindi sarebbe stata un’uscita tra la neve; le condizioni e il freddo però non hanno frenato il nostro entusiasmo e la nostra voglia di scoprire!

Abbiamo portato con noi, oltre al solito materiale, solo un ingrediente per la pasta che poi avremmo unito a quelli delle persone della nostra equipe.
Il tema era “la felicità. Cosa è per noi la felicità?”.
Io, sinceramente, non ho mai pensato a cosa sia per me la vera felicità prima di quest’uscita e ora dopo averci riflettuto penso che la felicità sia quando si riesce a star bene con se stessi, insieme agli altri e far felici quest’ultimi.

Durante il pomeriggio della prima giornata ci siamo divisi in tre gruppi; ognuno di questi doveva affrontare le tre oasi: essere felici insieme gli altri, far felici gli altri e la felicità con se stesso.
In ogni oasi c’era una prova che trattava questi tre punti. La sera non c’è stato un vero e proprio fuoco serale, ma una testimonianza che, personalmente, mi ha toccata tanto; ci hanno bendati e fatti entrare in una stanza con sotto fondo la canzone “mi fido di te”, e una volta tutti seduti, ha iniziato a parlare una ragazza di nome Jenny (anche lei scout) che ci ha raccomandato di tendere gli occhi chiusi durante la sua testimonianza, fino a quando non avremmo sentito la necessità di aprirli.

Ha iniziato a raccontarci la sua storia: a 17 anni ha iniziato a vedere delle macchie, andava a far le visite ma nessun dottore capiva di cosa si trattasse, ogni volta dicevano un nome di una malattia e poi smentivano. Fino a quando un giorno, a 19 anni, un dottore capisce di cosa si tratta e da cosa erano causate quelle macchie che lei vedeva, ma le disse che aveva solo 48 ore per salvarla. Lei, invece di scoraggiarsi, rispose: “Dottore non morirò!” e infatti così fu. 
All’età di 25 anni Jenny perde definitivamente la vista. 
Quello che più mi ha colpita è la sua determinazione, il suo non abbattersi e credere in se stessa, tratti del suo carattere che l’hanno aiutata ad affrontare bene questa sua sfortuna. 

Tutto questo sicuramente l’ha resa più forte e più consapevole di cosa sia la vera felicità perché nonostante tutto riesce ad essere felice; mi ha stra-emozionato e come ogni testimonianza prendo un pezzettino e lo metto nel bagaglio per imparare sempre di più.

Il giorno seguente, dopo la Messa di Don Steven, ci siamo divisi in gruppetti e abbiamo fatto delle tappe, ciascuna delle quali affrontava un’emozione (paura, fiducia, etc) e tutte insieme portavano alla felicità. 
Alla fine si doveva creare una “ricetta della felicità”, la nostra è stata “la vera felicità la si trova facendo felici gli altri”

Dopo questa movimentata attività abbiamo iniziato a cucinare la pasta con i vari ingredienti, e se la cosa prima mi spaventava perché non sapevo cosa sarebbe avvenuto fuori, all’assaggio questa paura era svanita: buonissimo!
Dopo il (buonissimo) pranzo si è fatta la premiazione in base ai punteggi delle tappe e la ricetta, non ricordo chi ha vinto perché non siamo stati noi IHIHIHIHIHIH, ma mi sono trovata molto bene insieme agli altri miei compagni.

Rosine
Cigno libero

Route invernale per il Fuoco Girasole

8-10 dicembre 2017 – San Michele al Fiume

Non è facile in questi giorni frenetici mettersi in gioco per gli altri, perché finiamo con il focalizzarci nella quotidianità senza prestare attenzione a chi ci circonda; ecco perché noi ragazze del Fuoco Girasole abbiamo avuto il desiderio, anzi la necessità di intraprendere una Route di Servizio.

Una Route di solito segna sempre la vita di una Scolta, ma questa esperienza ha lasciato un dono grande a tutte noi: il valore della gratuità. 
Abbiamo trascorso i nostri giorni nella casa famiglia “Evelina”,di San Michele al Fiume . Questa è una realtà dove dimorano ragazzi e ragazze con difficoltà, bisognosi di un punto saldo come la forza di un nucleo familiare, perché nelle loro case ciò non viene loro garantito. 
Quindi vengono affidati a persone come Tiziana e Bruno, che hanno deciso di condividere la vita con loro finché la loro situazione familiare non torni opportuna.
All’interno di questa grande famiglia noi abbiamo prestato servizio facendo dei lavori manuali e domestici, allietando le giornate con delle semplici attività in stile scout.

Con il trascorrere delle giornate però ci sembrava che il nostro donare non fosse abbastanza, perché stavamo ricevendo a livello di emozioni il triplo di quello che offrivamo. Non immaginavamo che la nostra partecipazione alla vita di tutti i giorni di quei bambini potesse essere di grande valore, ma tutti ci facevano sentire parte di loro, rendendoci felici nella semplicità ma soprattutto senza pretese.>Ci chiedevano solo di cantare, di giocare o di guardare un film; non dovevamo fare grandi imprese, solo dedicare loro il nostro tempo, cosa che all’inizio noi non pensavamo potesse essere un vero servizio. 
Ma invece, allestendo insieme la casa per il natale, aiutandoli a fare i compiti, o suonando il piano in sala, abbiamo compreso che l’amore dirigeva ogni nostra azione; abbiamo quindi trovato il nostro modo di essere presenti.

Lucia Tombari
Puledro travolgente

La prima Route di Fuoco in alta quota!

Val di Sole – 4/8 agosto 2017

Quest’anno il Fuoco Girasole, sceglie di vivere la sua avventura estiva oltre i soliti confini, ovvero in Trentino, nella cara e ormai nel cuore Val di Sole, scenario della Guerra Bianca.
Abbiamo voluto ripercorrere una Via particolare, “LA VIA DEI FORTI” ovvero un itinerario immaginario che collega i fortini edificati ai tempi della Guerra Bianca, combattuta in frontiera, sulle cime innevate che oggi emanano una Spiritualità sempre intensa ma carica di storia e ricordi.
Forte Strino, Forte Zaccarana e Ex Forte Pozzi Alti, sono diventate per cinque giorni le nostre mete, le nostre conquiste, come sentinelle che devono raggiungere quei luoghi dove vigilare, attendere, sorvegliare e curare il nostro animo, irrorato dalle tematiche quotidiane sempre vive e dibattute.
Siamo state in grado anche di trasformare un piccolissimo riparo in legno, avvistato lungo la strada, in una preziosa casa dove abitare durante la pioggia, che ci ha unite e strette ancor di più, in canti gioiosi e allegri.
E a proposito di Strada, come ogni volta lascia insegnamenti, idee, scoperte su stesse e sugli altri: l’affidarsi al passo di colei che mi sta davanti, avere la sensibilità di girarsi e vedere l’ultima della fila a che punto è … scegliere di trainare il gruppo per diversi chilometri, avere il privilegio di raggiungere per prime la meta e incitare le altre scolte a stringere ancora un po’ i denti.
E dopo l’ennesima esperienza indimenticabile e costruttiva per me, l’augurio oggi che vorrei fare al Fuoco si ispira ad un passaggio della Preghiera della Scolta che dice: “FAMMI LA GRAZIA DI SCEGLIERE QUESTO COMANDO COME MIO MOTTO” … e cioè di ricevere il dono inaspettato di trasformare ciò che sono Chiamata a fare ed essere, in ciò che Amo fare ed essere … anche questa è Felicità.

Marusca
CF

Uscita di Fuoco: si parte… per Carignano!

Carignano 18-19 marzo 2017

È stata una uscita breve, ma intensa e ricca di emozioni!

Partiamo subito e raccontiamo l’inizio della nostra avventura… 

Tutto è cominciato un sabato pomeriggio, per essere precisi del giorno 18 nel mese di marzo, alle ore 18:30. Delle splendide ragazze erano cariche ed entusiaste di vivere una nuova esperienza assieme, si trattava delle magnifiche ragazze del “Fuoco Girasole”.

Partite da quella adorabile cittadina (Calcinelli) che loro chiamano casa, si recarono in un’altra cittadina, a Carignano, dove si lasciarono alle spalle genitori e macchine per procedere a piedi fino alla casa scout che le avrebbe accolte e ospitate fino alla mattinata seguente. Ad accoglierle appena arrivate non c’era nessuno, solo un cancello cigolante, una casa spettrale e un buio pesto. Rintanatesi nella casa, che si rivelò assai meno spaventosa del previsto, si prepararono per farsi una bella scorpacciata di cibo, subito dopo aver cantato, recitato Vespri e preghiere.

Si stava avvicinando la sera e anche un evento importante era ormai alle porte: la partenza della carissima “Giostra”. Le ragazze prepararono legna, mezza botte, una tanica con l’acqua e tutto il necessario per vivere insieme il momento della Veglia proposta dalla Scolta Partente. Dopo riflessioni e gesti concreti, arrivarono Don Peppe e parte della Direzione di Gruppo, la quale era pronta ad accogliere con la mitica Giostra. 

È stata una cerimonia ricca di riflessioni, ringraziamenti, condivisioni e di augurio: l’augurio di percorrere una strada ricca di felicità e di emozioni, piena di nuove avventure. La “Giostra” era partita, nel vero senso della parola, si era infatti messa in cammino per trovare il posto che l’avrebbe ospitata per quella sera. 

Giunto il tempo della nanna, come bruchi nei bozzoli le ragazze si infilarono nei loro sacchi a pelo. 

E fu presto mattina…

Sistemata e ripulita la casa da ogni traccia lasciata il giorno prima, dopo una breve colazione le donzelle si misero in marcia per arrivare a una prima meta, la chiesa, dove si sarebbe tenuta la celebrazione. Conclusa la celebrazione della Messa, dopo un breve rifornimento e un’accurata spiegazione da parte dell’equipe di logistica, la seconda parte del cammino riprese.

Quasi alla fine del cammino verso la meta finale, fecero una breve sosta di riflessione e di gioco, e una breve spiegazione del tema di questa uscita: “e lasciò la sua anfora” … un’anfora che prendeva la forma di un corpo femminile, un’anfora riempita dagli aspetti femminili, un’anfora che guida in ogni momento, che aiuta a maturare, che è un punto di riferimento, che pian piano sembrerà divenire sempre più piccola, che verrà sostituita ma che resterà sempre un ricordo di ciò che si era e ciò che si è diventati. E questo è un po’ il riassunto del cammino di una Scolta Partente, il Fuoco è la sua anfora, che la aiuta a divenire una donna matura e a intraprendere un nuovo percorso.

Si era fatta l’ora di pranzo, così in equipe le Scolte prepararono dei pranzi coi fiocchi per rimettersi in forma e concludere l’ultima parte di cammino e arrivare finalmente alla designata meta (che si trattava dell’autobus a Cuccurano per poter tornare a casa). Tornate nella grandiosa Calcinelli, ad aspettarle c’erano come ricordini delle anfore piccoline con piantati al suo interno dei bellissimi fiori che dovevano maturare.

Chiara Falcioni
Daino docile